Brignano Enrico - 2012 - Tutto suo padre by Brignano Enrico

Brignano Enrico - 2012 - Tutto suo padre by Brignano Enrico

autore:Brignano Enrico [Brignano Enrico]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Biography & Autobiography, Entertainment & Performing Arts
ISBN: 9788858644195
Google: 4GnuWpakXfYC
editore: Bur
pubblicato: 2012-03-01T23:00:00+00:00


HA CHIAMATO COSO

Mentre scrivo questi racconti che riguardano i miei genitori, protagonisti assoluti della maggior parte dei miei spettacoli, nonché autori involontari di gran parte del mio repertorio, mi rendo conto che il ricordo che mi rimane dentro inclina verso la benevolenza, è permeato da una bonaria comprensione di fatti o atteggiamenti che invece, quando ero ragazzo, mi facevano ine... montare su tutte le furie. Quante volte mia madre e soprattutto mio padre, con i suoi momenti di imperscrutabile assenza, mi fecero proprio inc... perdere il lume della ragione?

Quante volte ancora mio padre, con la sua cocciutaggine silenziosa che si accordava perfettamente con la testardaggine logorroica di mia madre - le due cose, messe insieme, non potevano che scontrarsi frontalmente con la mia ostinazione ereditaria -, mi fece incazzare, scusate l'eufemismo? Soprattutto da quando ho cominciato a crescere e ad avere esigenze o responsabilità che i miei genitori forse non riuscivano neanche a comprendere, era facile che ciò accadesse. Certo, io non mi permettevo di mancare loro di rispetto, uscivo di casa e andavo a sbollentare le mie madonne altrove. Allora guai a chi mi capitava a tiro.

Ora ripenso con tenerezza a quei momenti, perché il tempo mi fa essere più indulgente con i miei genitori e con me stesso. Adesso! Ma all'epoca...

La cosa insopportabile in mio padre era che non si ricordava niente, e quando dico niente non è un'esagerazione. Era così assorto nel suo mondo inaccessibile che qualsiasi tipo di dialogo, anche per trasmettersi normali informazioni domestiche, era impossibile. Lui era a disposizione di mamma e faceva quello che lei gli ordinava. Si muoveva a servizio, con le pattine, per portarle la soda caustica, l'acido muriatico... E quindi, non avendo gran che da comunicare, aveva dimenticato gli aggettivi, i verbi... Le sole parole che si ricordava erano: «Tie'», «È questo che volevi?», «Ecco, t'abbasta?».

Ma quello che veramente non riuscivo a sopportare era che lui non si ricordasse i nomi.

Per farvi capire la frustrazione che mi provocava vi voglio proporre un dialogo modello che poteva avere luogo tra me e lui quando la sera rientravo a casa.

«Ahò, a proposito...»

«Sì, dimmi papà.»

«Te stavo a di', a proposito...»

«De che?»

«De che, che?»

«Papà io sono entrato e tu mi hai detto "a proposito..."»

«Embe'?»

«Allora io ti domando: a proposito de che?»

«A proposito de te!»

«Ooh. Allora?»

«Ha telefonato coso, l'amico tuo, ha detto se lo richiami.»

«Chi?»

«Coso, l'amico tuo, ha telefonato e ha detto se-lo-ri-chia-mi.»

«Papà, chi ha telefonato?»

«Coso. L'amico tuo, mica è amico mio, coso, quello che c'ha quella voce...»

«Ma chi, Mario?»

«Eh!»

«Papà, è Mario o Claudio?»

«A-ah...»

«Papà, è Mario, Claudio o Gianni?»

«Ecchetelo tie'!... Me pare...»

«Papà, come sarebbe a di' me pare? Chi ha chiamato?»

Poi lui infarciva il discorso di informazioni e considerazioni che non servivano a rivelare l'identità misteriosa di chi aveva telefonato!

«Eh, è inutile che fai... ah, erano le cinque, le cinque e mezza, io stavo a puli' l'ultimo metro con le pattine e poi me mettevo a riposo e a un certo punto sento drin drin... "Oddio che è il forno?" Tu' madre dice: "No, l'ho appena pulito".



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